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ANNOTAZIONI E SPIGOLATURE CUBANE

a cura di
Gioia Minuti

 

PRESENTI NELLA SFILATA DEL 1º MAGGIO, MIGLIAIA DI AMICI DI ALTRI PAESI

 

Circa 1000 amici di Cuba provenienti da un centinaio di paesi hanno assistito alla sfilata del 1º Maggio dalla base del monumento a José Martí in Piazza della Rivoluzione de l’Avana...[segue SPECIALE 1° MAGGIO 2019]

 

speciale Siporcuba
sui 5 patrioti cubani
discorsi di Fidel

 

discorsi di Miguel Díaz-Canel Bermúdez


 

PL notizie, info e molto di piu'
il romanzo cult degli anni '90

Una storia d'amore nella Cuba dei primi anni '90, quando molti italiani scoprirono le gioie ed i sogni che Cuba riservava loro...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PIU' BELLE FOTO DI CUBA

le foto di Rod


juaicaterra
COLOMBIA

 
 

 

 


 

ALLA MADRE DELLA PATRIA, L’OMAGGIO DOVUTO


 

di Luis Alberto Portuondo

 

Santiago di Cuba.–Come avviene da più di un secolo, ogni seconda domenica di maggio una folla giunge al cimitero patrimoniale Santa Ifigenia, della Città Eroe, per rendere omaggio alle madri che lì riposano, e lo zenit della tradizione sta nell’offerta di una corona di fiori a nome del popolo di Cuba, posta davanti alla tomba che custodisce i resti della Madre della Patria, Mariana Grajales Cuello. Inoltre nella necropoli sono stati offerti fiori davanti ai monumenti funerari di martiri e di eroine, e dove giacciono le madri dei combattenti. Nello stesso tempo le autorità politiche e di governo della provincia indomita dopo aver guidato gli omaggi visitano quelle che vivono ancora e che come Mariana consegnarono i loro figli all’unica causa rivoluzionaria cubana iniziata il 10 ottobre del 1868. Di Mariana trascende la dedizione nella manigua redentrice, descritta nel simbolico testo martiano 'La madre de los Maceo', nel quale si legge che ricevendo suo figlio Antonio con una grave ferita e vedendo il pianto delle altre donne, esclamò:«Fuori da qui le sottane, non sopporto lacrime!» e dirigendosi al figlio più piccolo, Marcos, disse con determinazione «E tu preparati perché è già ora che tu vada all’accampamento!» Non è per caso che Fidel nominò come Las Marianas quel plotone d’insuperabile valore protagonista di gesta nella Sierra Maestra. Della stessa stirpe furono le alfabetizzatrici, le combattenti internazionaliste, quelle che con Vilma diedero impulso all’avanguardia, la Rivoluzione nella Rivoluzione, e lo sono anche le sportive, le contadine e tutte coloro che al fatto d’essere donne aggiungono la maternità con il sigillo indiscutibile della cubania.


CUBA  ATTUALITA'
  

 

CUBANI PRODUTTORI DI API MELIPONINE HANNO


 

OTTENUTO UN PREMIO INTERNAZIONALE


 

Il Premio internazionale della Rotta dei Musei Vivi delle Api senza Pungiglione del Mondo (Rotta Meli) 2025 è stato assegnato a due esperti di Cuba segnalati con un gruppo selezionato di specialisti di vari paesi. Walberto Lóriga Peña, dottore in Scienze e professore titolare dell’Università Agraria de L’Avana, ha ottenuto il premio come scienziato eminente nelle investigazioni sulle api meliponine. Ernesto F. León Martínez, nella categoria di Distinto meliponicultore, con alta produttività e differenziazione della produzione di miele delle sue arnie. In una dichiarazione esclusiva all’Agenzia Cubana di Notizie, Lóriga Peña ha segnalato che questo riconoscimento è nato dal progetto Ruta Meli, che propone esperienze di viaggi associate al turismo, per mostrare attività, risorse e attrazioni nell’allevamento e lo sviluppo dell’ape senza pungiglione (/Meliponinas beecheii/), e la promozione della sostenibilità ambientale. Lóriga Peña, che è dottore in Veterinaria, si mantiene vincolato da decenni a questa attività, sia con l’impartizione di conoscenze nell’aula, in seminari e conferenze, nella tutoria di tesi di laurea, master e dottorati, e nella stessa investigazione scientifica. Il suo libro/Manuale di Meliponicultura in Cuba/, pubblicato nel 2020, è un riferimento per i produttori nel paese, al quale si uniscono molte investigazioni diffuse in riviste scientifiche o nelle memorie di congressi e di eventi in Guatemala, Cile, Messico e Cuba. Proprietario di vari arnie che servono come base per i suoi studi, il professore è noto come «Il Padre dell aMeliponicultura in Cuba» e trasmette il suo sapere attraverso il suo libro, e i consigli che offre ai differenti gruppi di meliponicultori creati nella rete di Whatsapp. Ernesto F. León Martínez, laureato in Finanze e Credito dell’Università de L’ Avana, si dedicò alle meliponine quando iniziò a lavorare nella fattoria paterna e da allora ha sviluppato un gran patrimonio produttivo, con circa 140 arnie delle dette “api della terra”. «D' LeoM», il suo meliponario, viene considerato un gioiello per la produzione di miele, la crescita delle arnie e lo sviluppo genetico delle api. Ernesto è riuscito e differenziare le produzioni tradizionali dell’arnia melipona, consistenti in miele, polline e cera, con combinazioni di prodotti naturali come curcuma e ginepro, per citare alcuni , che migliorano la salute e la qualità della vita delle persone. León Martínez ha spiegato che questi sono «Alimenti Nutraceutici», perché hanno la potenzialità di nutrirci e sanarci e di mantenere il corpo sano grazie alle loro azione antinfiammatoria, analgesica, cicatrizzante (topico e interno), o perché attivatori del Sistema Immunologico, antimicrobiano (virus, batteri e funghi patogeni), probiotici, antiossidanti, o supplementi nutrizionali, tra l’altro. Le conoscenze tecno-produttive accumulate in decenni sul trattamento delle api meliponine fanno di Ernesto il depositario di una vasta cultura che lui trasmette alle nuove generazioni in tutto il paese. Tutto questo ha avallato la consegna del Premio Ruta Meli 2025.a questo meliponicultore matanzero. Precedentemente, nel 2024, questo premio è stato assegnato a due donne: la dottoressa in Scienze Leydi Fonte Carballo, nella categoria di Scienziata,e Mayda Martínez García, come miglior produttrice.

 


 

QUELLO CHE NON MANCA MAI


 

di Pastor Batista


 

La matematica se si sbaglia fallisce ma almeno può «prestarsi» per confondere. È appena successo il 1º Maggio con coloro che hanno espresso “numerini” a favore di uno scarto quantitativo e anche qualitativo nell’aritmetica sociale della sfilata. Ma comunque se qualcuno ha scommesso su questa “direzione contraria”, ha perduto la sua convinzione senza diritto a reclami, perchè cercando in internet immagini di Sancti Spíritus, Las Tunas, Ciego de Ávila, Pinar, Santiago, Isola della Gioventù o L’ Avana… caspita, in tutta Cuba! nessuno potrebbe comprovare la quantità di persone che avanzavano in torrente umano verso le piazze. Parlo di numeri. Se ci mettiamo nei cuori della sfilata.. per favore! Non so se sarà stato uno dei quegli esempi ipotetici con i quali si suole mostrare le buone intenzioni o se è stato il risultato di cose che si pensano a voce alta. Certo è che il suggerimento del movimento operaio di Sancti Spiritus ha conquistato in un modo tale!… ogni sindacato ha marciato allineato con una conga! Non è necessario essere profeti per visualizzare l’effetto nella sua grandissima dimensione. Le macchine fotografiche, a migliaia, parlano. Viviamo momenti veramente tesi, difficili, con molte scarsità, imperativo di maggior correlazione tra salario, potere d’acquisto e soddisfazione di necessità di base; ansie d’eliminare gli apagones con la luce che abbiamo sempre avuto per tutto… ma accidenti! Che maniera della gente di godersi la giornata, sventolare le bandiere, sollevare cartelli, portare bambini sulle spalle, far volare palloncni colorati e colombe banche (se esagero o mento fatemi tacere qui e adesso ) e di trovare non so come o dove tante magliette con i tre inseparabili e indivisibili colori della bandiera cubana… E di blocco in blocco la spatola del muratore ha livellato una superficie che stiamo lisciando da più di sei decenni, perchè nessuno inciampi, perché nessuno fermi l'avanzata, perchè solamente scivoli, cada e non possa lamentarsi di nuovo un solo sinistro personaggio: questo blocco con cui l’impero pretende d’asfissiare i nostri polmoni, il battito con il quale palpita la vita del paese e le arterie, dove la sola cosa che può fluire è la ricchezza vera di una nazione: il lavoro!

 


I MEDICI SONO L’ORGOGLIO DI CUBA E DI MOLTE

 

NAZIONI DEL MONDO
 

di René Tamayo León


 

Che cosa c’è dietro l’attacco chirurgico che ha intrapreso la nuova amministrazione degli USA contro la Salute Pubblica cubana e in particolare contro l’esportazione dei servizi medici? In cosa consiste questo attacco? Cosa fanno e cosa apportano questi servizi al paese e al mondo? Il Capo di Stato cubano ha denunciato, nel suo programma “Dalla Presidenza”, che l’imperialismo ha bloccato praticamente tutti gli accessi di Cuba a mercati e risorse finanziarie che sono indispensabili a qualsiasi economia, e ora punta in maniera particolare contro l’esportazione dei servizi medici perchè – e non è un segreto- è cosciente che la formazione e la preparazione del personale della salute è una fortezza della società cubana. Il mandatario ha conversato con il ministro di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda; con il collaboratore e segretario generale della Croce Rossa Cubana, Carlos Ricardo Pérez, e con Luther Castillo, ministro nel gabinetto honduregno, laureato nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM). Il podcast è stato messo a fuoco nella campagna anticubana che vuole togliere i meriti al servizio dei medici all’estero e la giustifica sostenendo che «è un lavoro schiavo», che «il governo non li paga» e con loro «il Governo s’arricchisce». Minare «o tentare di contaminare i media tradizionali e le reti sociali con questi messaggi è solo una parte del cinico piano che la destra più reazionaria d’origine cubana ha concepito», ha segnalato il Presidente. «Che cos’hanno le brigate cubane che irrita tanto il Governo statunitense? È stata la domanda iniziale che ha fatto il Presidente cubano al titolare del Minsap, che ha spiegato la struttura della cooperazione internazionale nella Salute, la sua storia, i risultati e l’uso che si dà alle risorse finanziarie ottenute. Ha riferito, prima di tutto, l’indiscutibile riconoscimento internazionale che ricevono i nostri collaboratori. Non solo per la preparazione in maniera generale, ma per quello che sono risusciti a trasmettere al mondo in materia di solidarietà, ha commentato il Ministro. Poi c’è l’apporto che la nostra cooperazione internazionale può dare alla sostenibilità del sistema di salute cubano, ci sono i servizi che qui sono gratuiti, ma che costano allo Stato e necessitano di risorse in divise. «Quel che è certo, ha aggiunto Portal Miranda, è che la storia della nostra collaborazione medica con il mondo è molto datata, risale all’inizio della Rivoluzione. Nel 1960 –ha ricordato– i medici cubani andarono in Cile, e da qui s’inviarono apparecchi e risorse. Quell’aiuto però non è stato considerato la prima missione, che fu quella in Algeria nel 1963, quando il 23 maggio giunse lì la prima brigata permanente. Successivamente, Cuba iniziò la formazione di professionisti, sia qui che all’estero, e ad ampliare la sua collaborazione medica in altre regioni in maniera gratuita, basata nella solidarietà internazionale, aiutando i paesi che lo necessitavano e come parte del principio che ci ha insegnato il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz di condividere quello che abbiamo. Durante questi anni circa 605.000 lavoratori della Salute (molti lo hanno fatto diverse volte, ma ogni missione si conta come una) hanno cooperato in 165 paesi, nei quali hanno realizzato circa 2.300.000 di consultazioni. In questo momento siamo presenti in 56 paesi, con più di 24.000 collaboratori. La cooperazione medica in questi anni include la formazione di 87.980 studenti di 150 paesi, dentro e fuori da Cuba, e 31.236 nella ELAM. Alla cooperazione medica cubana, ha ricordato Portal Miranda, non solo partecipano dottori. Ci sono anche molte infermiere, dentisti, operai di vettori, elettromedici, tecnologi di differenti rami e lavoratori dei servizi. È tutto uno schema quello che ha portato l’Organizzazione Mondiale della Salute (oms) a considerare il Sistema Nazionale della Salute e la Cooperazione medica cubana come un punto di riferimento per il mondo.



 

IL GIOCO D'AZZARDO A CUBA

 

 

L’iconografia di una Cuba prima della rivoluzione si basa su di una specie di Eden del piacere dominato dalla mafia e tacitamente approvato dal presidente Fulgencio Batista. Nei più sfarzosi hotel dell’Avana non era raro incontrare elementi come Lucky Luciano o Meyer Lansky che trasformarono la capitale cubana in un porto franco dell’illegalità dove tutto era consentito. Dal gioco d’azzardo alla prostituzione, ogni cosa era condita dalla corruzione di un potere politico alquanto disponibile quanto capace di approfittare di facili compensi. L’immagine di una Cuba felice tra ballerine e mambo suonati da abili orchestre, si scontrava con il quotidiano di milioni di poveri cubani che dovevano arrabattarsi solo per avere di che sopravvivere. Si può dire a posteriori che la dissolutezza a Cuba era originata dalla criminalità e dal potere politico, ovviamente tutelato da forze militari appositamente addestrate, che avevano trovato un denominatore comune. Ovvio che anche al di fuori dai patrii confini, la nomea che a Cuba ci si poteva divertire senza alcun limite, provocava una forte domanda turistica e non solo provenienti dai vicini Stati Uniti. Al giorno d’oggi, trascorsi diversi decenni dal trionfo dei barbudos che rovesciarono il regime del dittatore Batista e l’impostazione di un socialismo tropicale, L’Avana e altre storiche città, hanno riacquistato quella dignità che nega qualsiasi virtuale contatto con quella che era la Cuba ante rivoluzione anche se, dal tessuto urbano – profondamente restaurato – alle vecchie automobili americane che ancora miracolosamente si muovono per l’isola, sono testimoni di un tempo oramai passato. Per chi volesse assaporare l’epoca d’oro del gioco d’azzardo, al giorno d’oggi esistono altri sistemi che possono essere sfruttati da qualsiasi device connesso ad Internet attraverso il quale entrare in diretto contatto con la fortuna. È sufficiente andare sul sito NetBet per tentare la sorte con tanti divertenti e coinvolgenti giochi d’azzardo come se foste davanti ad un tavolo verde attenti a sviluppare il vostro gioco.

   



 

 

Che Guevara. Tú y todos

 


Inaugurata a Bologna la mostra Che Guevara Tu y todos visibile fino al 30 giugno presso il Museo Civico Archeologico. L'esposizione sta ottenendo un notevole successo grazie al soggetto a cui è dedicata l'esposizione che, ancora una volta, conferma l'immortalità del suo mito.  La realizzazione dell'evento ha visto la fattiva partecipazione sia della moglie di Guevara, Aleida, del Centro Studi Ernesto Che Guevara dell'Avana, di Daniele Zambelli, Flavio Andreini,  Maria del Carmen Ariet Garcia e Camilo Guevara, figlio del Che, scomparso nel 2022, cui la mostra è dedicata. Si rivela una impedibile opportunità per tutti coloro che desiderano conoscere il Guerrillero Heroico in ogni suo aspetto [segue]


 

LA SFILATA DEI PRINCIPALI VINCITORI


 

di Alina Perera Robbio


 

Il 9 maggio si è svolta nella Piazza Rossa del Cremlino, come in tutta la Russia, la celebrazione per gli 80 anni della Grande Vittoria sul fascismo nella Grande Guerra Patria . Com’è tradizione, da quando si fece la prima sfilata, il 24 giugno del 1945, verso le dieci di mattina è iniziata la celebrazione per gli 80 anni del Giorno della Vittoria nella Piazza Rossa del Cremlino. Da diverse ore erano giunti nel luogo della celebrazione gli amici che diverse latitudini, venuti a festeggiare con la Federazione della Russia queste ore d’allegria e di fermezza. I dignitari erano una trentina e in nome di Cuba era presente il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz- Canel Bermúdez. Nella presidenza si vedeva un Vladímir Putin sorridente. Ed era logico perchè il 9 maggio è un Giorno di Vittoria. A lato del Presidente della Federazione della Russia s’incontrava il suo omologo Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare della Cina. L’immagine era più che eloquente: gli amici devono stare uniti in questo mondo marcato dall’incertezza e specialmente quelli che guidano nazioni forti destinate a cambiare l’ingiusto ordine mondiale. 17.500 militari hanno sfilato nella cerimonia di celebrazione che dal 1995 si realizza ogni anno. In apertura, imprescindibili le parole di Vladímir Putin, che ha iniziato salutando tutti: i cittadini della Russia, gli «amati veterani», gli invitati, i compagni soldati e marinai, i sergenti e i sottufficiali, i guardiamarina e sottoufficiali, i «compagni ufficiali, generali e ammiragli». Il Presidente ha felicitato tutti per l’80º anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patria. E poi ha affermato: «oggi tutti siamo uniti da sentimenti d’allegria e tristezza, orgoglio, gratitudine e ammirazione per la generazione che schiacciò il nazismo e che al costo di milioni di vite conquistò la libertà e la pace per tutta l’umanità». Il mandatario ha segnalato che loro conservano fedelmente la memoria di avvenimenti storici e trionfali: «Come eredi dei vincitori –ha sottolineato–, celebriamo la festa del 9 maggio come nostra, come la festa più importante per il paese, per la nazione intera, per ogni famiglia, per ognuno di noi. I nostri genitori, nonni e bisnonni salvarono la Patria. E ci hanno trasmesso il dovere di difendere la nostra Patria, di stare uniti, difendere fermamente i nostri interessi nazionali, la nostra storia millenaria, la nostra cultura, i nostri valori tradizionali, tutto quello che amiamo, tutto quello che per noi è sacro». Vladímir Putin ha risaltato: «Ricordiamo le lezioni della Seconda Guerra Mondiale e non saremo mai d’accordo con la distorsione dei suoi avvenimenti, con i tentativi di giustificare i boia e calunniare i veri vincitori». «Il nostro dovere pè difendere l’onore dei soldati e dei comandanti dell’Esercito Rosso, la grande prodezza dei rappresentanti di differenti nazionalità che resteranno per sempre nella storia mondiale come soldati russi». In un messaggio ben chiaro per il mondo, il Presidente ha detto che la Russia è stata e sarà una barriera indistruttibile contro il nazismo, la russofobia e l’anti semitismo e che lotterà contro le atrocità commesse dai difensori di queste idee aggressive e distruttive. Il Presidente della Federazione della Russia ha ricordato a tutti i presenti che l’Unione Sovietica sopportò il peso degli attacchi più brutali e spietati del nemico. Ha segnalato che «milioni di persone che conoscevano solo il lavoro pacifico, presero le armi resistendo sino alla morte in tutte e alture teste di ponte e frontiere, e determinarono il risultati di tutta la Seconda guerra Mondiale con vittorie incondizionali nelle battaglie più grandi vicino a Mosca e a Stalingardo nel, nel saliente di Kursk e nel Dniéper». Putin ha segnalato il coraggio dei difensori della Bielorussia, che furono i primi ad affrontare il nemico e la fermezza dei partecipanti alla difesa della Fortezza di Brest e Mogilev, Odessa e Sebastopoli, Murmansk, Tula, Smolensk; l’eroismo degli abitanti di Leningrado assediata, il valore di tutti quelli che lottarono al fronte, nei distaccamenti partigiani e nella clandestinità, il valore di quelli che evacuarono le fabbriche del paese sotto il fuoco nemico, che lavorarono alla retroguardia senza tralasciare sforzi, al limite delle loro forze. Ugualmente, ha valutato che i piani dei nazisti d’appropriarsi dell’Unione Sovietica furono annullati dall’unità veramente ferrea del paese. L’eroismo del popolo fu di massa, ha detto, e tutte le repubbliche sopportarono il pesante carico comune della guerra. «Il contributo degli abitanti dell’Asia Centrale e la Transcaucasia fu enorme», ha detto ancora lo statista. E ha aggiunto: «Da qui, i treni con tutto quello che necessitavano al fronte continuarono a muoversi senza interruzioni. Qui si ubicarono ospedali e centinaia di migliaia di evacuati trovarono la loro seconda casa. Condivisero con loro rifugio pane e calore». «Onoriamo ogni veterano della Grande Guerra Patria, incliniamo le nostre teste di fronte alla memoria di tutti coloro che diedero la loro vita per la vittoria». Il Presidente della Federazione della Russia ha parlato per «la memoria di figli, genitori, padri e madri, nonni, bisnonni, sposi, spose, fratelli, sorelle, familiari e amici». E ha sottolineato: «Incliniamo le nostre teste davanti ai nostri compagni d’armi», quelli che incontrarono una morte eroica in una battaglia giusta per la Russia». Poi è stato dichiarato un minuto di silenzio ed è stato il momento dell’offerta di un omaggio speciale, mentre suonavano i secondi del Carillon del Cremlino, l’orologio più importante del paese, simbolo leggendario del gigante euro asiatico, sul quale esiste la leggenda che non si è mai fermato.

 


 

DÍAZ-CANEL È TORNATO A CUBA DOPO LA

 

VISITA IN RUSSIA
 


 

La Presidenza di Cuba ha informato in X che il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez è tornato nel paese dopo la sua visita nella Federazione della Russia <https://x.com/PresidenciaCuba>. Díaz-Canel ha partecipato alle manifestazioni commemorative realizzate in Russia per il 80º anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patria (1941-1945), evento centrale celebrato nella Piazza Rossa di Mosca il 9 maggio. Il capo dello Stato cubano al suo arrivo è stato ricevuto da Roberto Morales Ojeda, segretario dell’ Organizzazione del Comitato Centrale del PCC, e Salvador Valdés Mesa, vicepresidente della Repubblica. «Il presidente @DiazCanel Bermúdez è già in Patria, dopo la sua visita in Russia per partecipare alla celebrazione per gli 80 anni della vittoria della Grande Guerra Patria». Durante il suo soggiorno il mandatario cubano ha reso omaggio al ruolo decisivo del popolo sovietico nella sconfitta del nazifascismo. La sua agenda ha compreso visite a centri tecnologici e incontri con autorità russe, per rinforzare i vincoli di cooperazione tra i due paesi.


 

 

XI JINPING: L’AMICIZIA TRA CUBA E LA CINA È DI FERRO


 

di Leticia Martínez Hernández


 

«L’ amicizia tra Cuba e la Cina è di ferro», ha affermato il presidente Xi Jinping, venerdì 9, riunendosi in questa capitale con il Presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, al termine della sfilata militare nel Cremlino, con motivo degli 80 anni dalla Vittoria contro il nazifascismo nella Grande Guerra Patria. Dopo l’invio di «un saluto e i migliori auguri per Raúl», il Segretario Generale del Partito Comunista della Cina, ha considerato che i vincoli tra i due paesi vivono una nuova tappa più solida, quando quest’anno si compie il 65º anniversario delle relazioni diplomatiche. Ha palato di una vera comunità di futuro condiviso, sincera e d’aiuto reciproco. Il mandatario cinese si è riferito alla strtta comunicazione tra i due paesi a importanti consensi realizzati e alle visite che costantemente realizzano membri del Burò Politico delle due organizzazioni dei Partiti, sia in Cina che a Cuba. Ha augurato un maggior approfondimento dei vincoli e che gli scambi siano un legame distintivo. Poi ha considerato, parlando della situazione che attraversa l’Isola in questi momenti, che il blocco indurito impone maggiori sfide di prima e che «lo sentiamo sulla nostra pelle». Per questo ha detto che continuerà la cooperazione in aree chiave come la sovranità alimentare, energetica e la ciber sicurezza. Continueremo a promuovere questa assistenza per superare le difficoltà, ha precisato e si è riferito ai cubani come a «profondi compagni» , e ha affermato che con la guida del Partito Comunista andranno avanti e supereranno i problemi attuali. Díaz-Canel, prendendo la parola, ha detto che riconosce l’enorme sensibilità, comprensione e implicazione personale di Xi Jinping per iproblemi dell’Isola. La Cina e Cuba, ha aggiunto, sono un vero esempio di fraternità e cooperazione. Il Capo di Stato dei Caraibi ha spiagto varie linee definite nel programma economico tra i due paesi, tra le quali la sovranità alimentare, la stabilità del Sistema Elettrico Nazionale, particolarmente l’investimento in parchi solari fotovoltaici, le tele comunicazioni e la ciber sicurezza. Ugualmente, si è riferito allo sviluppo del turismo cinese nell’Isola, agli scambi culturali e all’Educazione Superiore. Tutto questo è espressione, ha precisato, di un cammino sicuro verso una comunità di un futuro condiviso. Díaz-Canel ha sottolineato «il carattere speciale delle relazioni tra Cuba e la Cina». La riunione dei due leaders dà continuità alla visita realizzata dal Presidente cubano in Cina nel 2022, e all’incontro dei due a Pretoria, in Sudafrica, nel 2023, nella cornice del Vertice dei Brics.


 

 


AMERICA LATINA
 

I GIOCHI CHE HANNO AVUTO ORIGINE IN SUD AMERICA

Il Sud America è una regione nota per le sue tradizioni e cultura. Le persone che vivono qui sono tra l’altro gentili, amichevoli e ospitali. Premesso ciò, va altresì aggiunto che mentre questo territorio è principalmente conosciuto per la sua musica, i balli tradizionali e la cucina straordinaria, le persone che vivono qui amano anche un'altra attività ossia i giochi da casinò con alcuni di questi che sono persino nati in loco.

Il boom dei giochi online in Sud America

Fino a pochi anni fa, gli unici posti in cui in Sud America e in parte di quella centrale era possibile divertirti con i giochi di casinò erano le strutture terrestri. Nel 2015 è nata una nuova tendenza che va sotto il nome di casinò online e le popolazioni locali ne sono state molto attratte. Questi siti infatti offrono grandi vantaggi rispetto ai casinò tradizionali in quanto forniscono un'esperienza di gioco unica. Ci sono tra l’altro molti giochi di qualità tra cui scegliere, i siti sono sicuri e accettano numerosi metodi di pagamento. I giochi da casinò sono creati da alcuni dei fornitori più rinomati al mondo e presentano decine di elementi che si richiamano propri alla cultura latino-americana.  Questo gioco ha preso piede in tutta Europa, nonostante, la sua fama, non ha mai potuto superare quella del blackjack, oggi molto giocato anche nel nostro paese, grazie agli operatori legali come starcasino.it/blackjack, con... [segue]

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