| 
 | 
| 
| La costa settentrionale del Cile |  
| 
 
Da Santiago del Cile verso le grandi città portuali del nord 
| 
 
| Il viaggio dalla capitale cilena in direzione nord attraverso necessariamente, vista la curiosa conformazione del paese andino, le città di La Serena ed Antofagasta; il viaggio e' consigliabile intraprenderlo di notte, in modo di attraversare il deserto alle prime luci dell'alba in modo che lo scenario appare ammantato da una coltre rosso fuoco,  innaturale all'occhio occidentale; le distese sterminate di sabbia ora interrotte da cumuli 
    dello stesso materiale, e nessuna forma di vita, animale o vegetale. Queste terre furono sottratte alla Bolivia nel corso della Guerra del Pacifico, 
    occorsa nella seconda meta' del secolo passato.
 Il passaggio presso "la mano", 
    un monolite scolpito raffigurante le cinque dita, preannuncia l'approssimarsi 
    alla citta' di Antofagasta; si sosta nei pressi di una fabbrica estrattiva, 
    in cui tutto e' avvolto da un pulviscolo sottile ed insidioso di colore biancastro, 
    poi si entra in una stretta vallata che lentamente va digradando verso la 
    costa.
 Antofagasta, grande citta' portuale del nord del paese, e' situata 
    su una terrazza ai piedi della catena costiera, ed e' famosa per essere una 
    citta' che vive delle attivita' estrattive; infatti, dapprima i nitrati e 
    poi il rame hanno nel corso dei decenni assicurato prospettive di sviluppo 
    in questa zona desertica fra le piu' aride al mondo.
 La citta' e' moderna e di stampo anglosassone; fu infatti fondata nel secolo 
    passato da coloni britannici, dediti alle attivita' minerarie; conserva tangibile 
    segno di tale impronta la torre dell'orologio della piazza centrale, che batte 
    i rintocchi come il big ben di Londra...
 Caratteristico il vecchio molo dei nitrati, vicino alla dogana, formato da 
    fatiscenti assi di legno che consentono di osservare il mare sottostante.
 Interessante il museo regionale, proprio di fronte alla vecchia stazione ferroviaria, 
    recentemente restaurata, da dove escono piccoli vagoni carichi di lamine di 
    rame i quali si dirigono verso il porto, punto di partenza dei mercati dell'occidente.
 In citta' la stazione di partenza del treno della storica linea per La Paz; 
    ivi e' presente una mappa che descrive tutto il tragitto, cittadina per cittadina 
    e il tabellone con i prezzi per il servizio, un autentico reperto storico.
 Fuori citta' le rovine di Huanchaca, stabilimento abbandonato per la raffinazione 
    dell'argento, le citta' fantasma di Cobija e Gatico, il bianco faraglione 
    de La Portada, nonche' la bella localita' di Mejillones, simpatico appellativo che la gente delposto attribuisce alle "cozze"; e' una cittadina costiera a nord 
    di Antofagasta caratterizzata da grandi faraglioni bianchi; la spiaggia e 
    il mare non sono un gran che, ma si puo' talvolta assistere al passaggio di 
    foche che nuotano vicino alla riva.
 La tappa successiva verso nord e' Iquique, addentrandoci ulteriormente 
    nel deserto di Atacama; l'arrivo nel sobborgo di Alto Hospicio prelude alla 
    discesa di piu' di mezzo chilometro per giungere in citta'; infatti Iquique, 
    al pari di Antofagasta, e' situata su una piana sabbiosa a livello del mare, 
    a ridosso della barriera rocciosa costituita dalla cordigliera costiera.
 La citta', un tempo sperduto borgo abitato da indios Chango, e' cresciuta 
    a ritmi elevati, grazie alle attivita' di estrazione dei nitrati e, in epoca 
    piu' recente, alla produzione ed esportazione della farina di pesce.
 Le influenze della colonizzazione britannica sono anche qui ben visibili: 
    la Torre dell'Orologio nella piazza principale, arricchita da un Teatro Municipale 
    di puro stile neoclassico.
 La citta', 1850 chilometri a nord di Santiago, va famosa anche per la Zofri, 
    ossia la zona franca cui il governo ha attribuito lo status di porto franco; 
    in sostanza, un centro commerciale ad accesso libero dove si acquista ogni 
    ben di Dio, beneficiando dello sgravio dell'imposta sui consumi.
 Per gli amanti dei mercati popolari, e' d'obbligo un salto al mercado Centenario, 
    un edificio che prende un intero isolato poco distante dal centro: vi si trova 
    di tutto, non esclusi molti ristoranti a conduzione familiare di buona qualita'.
 Divagazione balneare facilmente accessibile dal centro e' rappresentata da 
    Playa Cavancha, bella spiaggia molto frequentata, spesso ventosa e con mare 
    agitato.
 Nella zona si consiglia un salto alle "salitreras" abandonate, prime fra tutte 
    Santa Laura e Humberstone; entrambe posizionate a lato della 
    strada che conduce alla carretera panamericana, 45 chilometri ad est di Iquique, 
    questi due paesi abbandonati testimoniano un passato di grande operosita', 
    a contrasto con la desolazione attuale; si trovano i vecchi stabilimenti, 
    gli uffici amministrativi, le residenze degli operai, persino una piscina 
    di ferro, tutto rigorosamente abbandonato... Humberstone, conserva la struttura 
    della cittadina originaria, con le strade, la chiesa e persino un teatro in 
    legno in fase di ricostruzione; viceversa, a Santa Laura e' possibile visitare 
    il nucleo originario della fabbrica estrattiva del salnitro, con travi di legno 
    di grandi dimensioni per nulla intaccate dal tempo.
 Nelle vicinanze la cittadina di La Tirana, famoso per l'omonimo Santuario 
    che attira migliaia di pellegrini per la festa religiosa della Vergine del 
    Carmen (detta affettuosamente "la Carmelita"), il 16 di luglio di 
    ogni anno; poco distante il Salar de Pintados, ossia una distesa sconfinata 
    di sale pietrificato, ove migliaia di anni fa vi era il mare; percorrendo 
    una strada sterrata si giunge nei pressi di alcune colline su cui sono raffigurati 
    dei geoglifi, ossia segnali rupestri quali persone, lama, rettili e figure 
    geometriche che, si presume, avevano la funzione di segnalare alle popolazioni 
    nomadi dell'epoca precolombiana luoghi di interscambio commerciale.
 Nelle vicinanze, il paese di Pica, piccola oasi conquistata faticosamente 
    al deserto grazie allo sfruttamento dei pozzi d'acqua dolce sotterranei, e 
    Matilla, che conserva un antico lagar aperto al pubblico, una bella 
    chiesa dedicata a Sant'Antonio, e un bagno termale detto amichevolmente "la 
    cocha", ossia la piscina. Questa zona e' detta Pampa del Tamarugal, 
    in quanto il paesaggio e' arricchito da una fitta ed estesa foresta di tamarugo, 
    una pianta che ha saputo addattarsi alle particolari condizioni di siccita' 
    della zona e salinita' dei terreni, traendo nutrimento dalle falde piu' profonde.
 Piu' a nord, vicino a Huara, e' possibile osservare, raffigurato sulla parete 
    sud del colle Unita, il Gigante di Atacama, ossia un guerriero stilizzato 
    di 86 metri di altezza.
 |  
 |  
| Autore: | riccardo |  
| Copyright: | La presente opera d'ingegno è riproducibile, parzialmente o totalmente, da ciascun utente, previa autorizzazione scritta dell`autore. |  
  | Il: | 14/09/2003 |  
  | Visite: | 4869 |  
  | Tot. voti: | 0 |  
  | Voto medio: | 0 |  | 
 |   
  |       |  |  |  
 Torna indietro
 
 
 |