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Una finestra sul cinema latinoamericano: Centroamerica alla ribalta

L’Istituto Italo Latino Americano è lieto di invitare la S.V. all’evento:“Una Finestra sul Cinema Latinoamericano: Centroamerica alla ribalta” Vi aspettiamo dal 16 al 18 settembre presso la Sala degli Specchi, Pzza Benedetto Cairoli, 3 - Roma

Questo il programma della rassegna: Roma, dal 16 al 18 settembre 2008
Martedì 16 ore 15.30
Entre los muertos/ Fra i morti
Dir: Jorge Dalton, El Salvador, Documentario, 60’, 2006, V.O. Spagnolo.
Un’intera comunità vive dalla metà del secolo XX in un cimitero della capitale, mentre nel paese, è abitudine seppellire i propri cari nei giardini delle loro case. La morte è anche un affare lucrativo e ci sono offerte di tutti i tipi, servizi funerari, i cui nomi sono molto suggestivi... La morte è un fenomeno particolare in El Salvador, per alcuni significa l’unica via d’uscita per risolvere i propri problemi. Per altri, invece, significa motivo di festa e di riunione familiare come è il caso del “Día de los Santos Difuntos”.

A seguire:
Cuentos de Cipotes
Dir: Ricardo Barahona, El Salvador, 2007
Corto di animazione basato su racconti salvadoregni di Salarrué, prodotto dal “Museo de la Palabra y la Imagen”.

Parávolar
Regia: Arturo Menéndez; El Salvador, 2008, 12’, V.O. Spagnolo.
Angela, una bambina con indumenti da angelo, cammina per la città di San Salvador e incontra Román, un drogato picchiato a sangue. Lei lo aiuta e lo porta a casa sua. Lì, incontrerà qualcosa che cambierà il suo destino, qualcosa per cui avrà bisogno di ali per volare.

Me Arte en la pared
Dir: Jorge Dalton, El Salvador, 2003, 10’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano
Il video plasma il voyeurista, e quell’essere umano che vivendo sfrutta le attitudini intime di altri, per esempio ciò che succede in un bagno, quel mondo chiuso tra quattro pareti che racchiude un senza fine di storie personali. Prendendo l’opera del pittore cubano del Salvador, Gustavo Echeverría (Cutty), il documentario sottolinea il tema della sessualità ed afferma che ‘’la sessualità esiste per strada, in ogni parte del mondo’’, nelle parole di Cutty.

Cuando yo soñaba un mundo al revés (Quando sognavo un mondo diverso)
Regia: Jorge Dalton, El Salvador, 2004, 27’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiano
Con immagini di Eduardo Santiago Álvarez, Eduardo Hernández “Guayo”, Joris Ivens, Bernabé Hernández e George Meliés. Il corto di Dalton è ‘’una marachella, un strano viaggio all’infanzia, paradiso al quale ritorniamo mediante un innocente ma pericoloso gioco nel quale si affacciano l’amore, le verità e nostalgie. I bambini “volano sulle nuvole di neon e Bola de Nieve’’, continua a cantare dall’oscurità alla luce senza sospettare cosa è stato di noi. Cosa è stato di tutti quelli che una volta fecero parte di un paese, di un’isola che sembrava diventare uno dei migliori mondi possibili.
Un poema collage creato a partire da un materiale cinematografico inutilizzabile, frammenti di film trovati nella spazzatura, materiale di archivio, foto fisse, animazione in video e celluloide.

Ore 18:00 Presentazione dell’evento
Intervengono:
S. E. Ambasciatore José Roberto Andino Salazar, Presidente dell’IILA, Delegato di El Salvador
Giuseppe Ferrara, cineasta
Silvana Silvestri, Critico di Cinema, giornalista
Patricia Rivadeneira, Segretario Culturale dell’IILA
Sonia Castillo, Presidente dell’Ass. Culturale Nuovi Orizzonti Latini

Proiezione del Trailer della Rassegna

Ore 19:00
Donde acaban los caminos (Dove finiscono i sentieri)
Regia: Carlos García Agraz; Guatemala, 2003, 82’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano.
Basata sull’omonimo libro, scritto da Mario Monteforte Toledo, Donde Acaban los Caminos ci fa ritornare al Guatemala del passato per raccontare la storia di un dottore che arriva in un paese lontano dalla città per esercitare la propria professione. Lì la divisione tra le razze latine e indigene era molto forte, tuttavia ciò non interessava al dottore, il quale visitava nella sua clinica qualsiasi persona. In questo modo riesce a curare un’epidemia di tifo in un villaggio indigeno situato tra le montagne convincendo gli abitanti a bruciare le loro case per evitare l’espansione della stessa. In questo villaggio conosce Maria, una giovane indigena di 17 anni della quale s’innamora…

Mercoledì 17
Ore 15.30
Cinema Alcázar
Dir, Florence Jaguey, Nicaragua, 1997, 10’, V.O. Esp.
Quando Doña Rosa venne a vivere qui, dopo il terremoto, c’erano solo macerie. Accadono molte cose nel Cinema Alcázar ma il tempo vola e Doña Rosa non riesce a sapere tutto...
Premi:
Orso d’argento al 48 Festival Internacional de Berlín. 1998
Premio del jurado ecuménico. 48th Festival Int. de Berlín 1998
Premio Cacho Pallero. Miglior cortometraggio latinoamericano Festival di Huesca. 1998.
Premio Pitirre. Miglior corto-documentario. Cinemafest. San Juan Puerto Rico. 19

A seguire:
Managua, Nicaragua is a Beautiful Town (Managua, Nicaragua è una Bella Città)
Regia: Florence Jaguey, Nicaragua, 2007, 90’, V.O. Spagnolo.
Managua Nicaragua is a Beautiful Town è il titolo di una canzone famosa negli anni ‘40, quando Managua era una capitale con meno di un milione di abitanti. Oggi a Managua vivono quasi due milioni di persone. Questo documentario prende di polso la città dall’alba fino alla sera, seguendola a sei ‘’managuas’’. Cosa unisce le protagoniste di questa storia? La necessità di attraversare periodicamente la città per compiere, per sopravvivere. Con loro ci addentriamo nella Managua dei quartieri dei mercati, delle strade senza marciapiedi, del traffico spietato. Il loro percorso quotidiano si trasforma ai nostri occhi in un’odissea urbana. Queste immagini sono un riconoscimento alle migliaia di persone anonime che sono e danno vita alla città di Managua.

La muerte de Diógenes (La morte di Diógenes)
Regia: Mario Rosales, Guatemala, 2004, 20’; V.O. Spagnolo, Sott. Italiano
P è un bambino di 10 anni che vive Guatemala con la sua famiglia, con la quale vive uno stile di vita inusuale e strano. P è circondato dalla violenza, dalla mancanza d’amore e di attenzione. Lui vive con sua madre Delfina, che fugge dalla realtà cucendo tutto il tempo. Suo padre, Don Paco, è praticamente assente ma quando c’è crea caos ed infelicità, ed ha un problema mentale che aumenta a causa della sua tendenza a bere e a fumare. La storia cambia dai punti di vista, ora del bambino ora del padre.
L’uso di differenti stili narrativi, come il realismo magico o il documentario, crea diverse realtà, dipendendo dal punto di vista adoperato per narrare la storia. La sceneggiatura è un adattamento del racconto di Augusto Monterroso.

Ore 18:00
Querido Camilo (Caro Camilo)
Regia: Julio Molina, Guatemala, Costa Rica, Nicaragua, Brasile, 2007, 52’, V.O. Spagnolo, inglese, Sott. italiano.
E’ una storia che affronta temi come il Sandinismo in Nicaragua, l’emigrazione dei latinoamericani verso gli Stati Uniti, il reclutamento militare e la guerra in Iraq. E’ una storia raccontata dalla prospettiva dei giovani amici che ci incoraggiano ad ascoltare la voce della nostra coscienza.
Dall’Ottobre del 2007 è stato trasmesso in 13 paesi latinoamericani, dalla rete Doctv Iberoamerica, ed ha ottenuto presentazioni nel prestigioso festival IDFA di Olanda nel Festival Internazionale di Miami. Nel 2007 ha ricevuto il premio per il Miglior Documentario Centroamericano nel Festival Icaro di Guatemala e nel 2008 ha ottenuto una menzione speciale del Premio Signis nel Festival Internazionale di Cinema di Oxaca, ecc.

Ore 19:00 Angelina
Dir: Carla A. Calderón, Honduras, 2008, 90’, V.O Esp. Sott. Italiano
Angelina,basato nell’omonimo libro di Carlos G, è cronologicamente la sua prima opera narrativa scritta e pubblicata in Honduras. Nella Honduras del XIX secolo si sviluppa una storia d’amore più profonda di qualsiasi parola del mondo e intensa come il lago de Yojoa…più alto delle montagne….un amore più folle della stessa follia.
Mentre Angelina e Julian crescono in mezzo alla bellezza naturale della Honduras rurale, tra di loro nasce un profondo sentimento tra fratelli che man mano si trasforma in una vera ossessione per il povero Julian, muto e deforme dalla nascita. Angelina da parte sua, estranea ai pensieri, desideri e sentimenti del giovane, s’innamora di Felipe, il quale risveglia le gelosie e la rabbia di Julian che decide di vendicarsi nella forma più vigliacca.

Giovedì 18
Ore 15.30
VIP – la otra casa
Regia: Elías Jiménez, Guatemala, 2006, 110’, V.O. Spagnolo.
Il film descrive la realtà nella quale vivono i detenuti del Centro Preventivo per uomini della città Guatemala. Nel film figurano più di mille detenuti del carcere, oltre agli attori del reparto. Nel film si fa una profonda allusione alla corruzione negli aspetti politici del governo guatemalteco.’’Non ha nulla a che fare con nessuna figura specifica ma si tratta di fatti accaduti realmente nel governo’’ ha commentato Ray.

A seguire
Corazón abierto (A cuore aperto)
Regia: Katia Lara.; Honduras ; 2005, 40’; V.O. Spagnolo Sott. Italiano.
In un paese di contrasti dolorosi, in un’epoca nella quale parlare di cinema era una follia, Sami Kafati muore (1996) lasciando inconcluso il primo lungometraggio di Honduras: No hay tierra sin dueño. Due anni dopo, Ramses Kafati (figlio del deceduto regista) e Carmen Brito (montaggista cilena), accettano la sfida di portare a termine il film di suo padre e amico. Questa metafora permette di raccontare la vera odissea: a partire dai testimoni attori, famiglie, amici ed il gruppo tecnico, si ricostruiscono gli anni di lavoro(1980-2002) che Sami e il suo gruppo dedicarono per realizzare un film di Honduras che è riuscito ad arrivare a Cannes nel 2003.

Se prohíbe bailar suin (E’ vietato ballare lo swing)
Regia: Gabriela Hernández; Costa Rica, 2004, 35’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano.
Si tratta di un documentario che affronta una delle più chiare e vive espressioni della cultura popolare urbana costarricense: lo swing creolo o cumbia. Realizza ciò dalla prospettiva di un gruppo di ballerini - un “uomo d’affari”, un’insegnante di ballo, un tassista, un disc jockey, un dentista-musicista.

Los Puños de la Nación (I pugni della Nazione)
Dir: Pituka Ortega, Panamá, 2006, 87’; V.O. Spagnolo, Sott. inglese
In un periodo in cui la nazione lotta per definire la propria identità, una figura sorge dai quartieri più poveri della città, Roberto Drùan, chiamato ‘’Mani di pietra’’. Questo personaggio,senza volerlo, alimenta la fame dei suoi concittadini per un eroe, attraverso un periodo di quasi 40 anni. Dagli anni sessanta all’anno 2000, il genio di Duran, unito al suo comportamento impulsivo, si mischia e cammina in parallelo con la storia del suo paese.

Ore 19:00
Ernesto Cardenal: Solentiname
Regia: Modesto López, Messico, (filmata in Costa Rica e Nicaragua); 2006, 87’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiano.
Un pilastro della vita e dell’opera di Ernesto Cardenal è la ricerca della divinità che è presente nella quotidianità. Nelle interviste realizzate in Nicaragua, Costa Rica e Cuba, si ‘’affronta la sua poesia, la scultura e la meravigliosa opera che realizzò in Solentiname, alla quale si unirono contadini e pescatori di queste isole, e dove insieme rinacquero come pittori, artigiani, poeti e rivoluzionari.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Acqua & Sapone - Ria Envía - Augustus Color - BAIRES - APS (Agenzia per Stranieri). .

Autore: Ass. nuovi orizzonti latini
Copyright: www.nuoviorizzontilatini.it
Il: 13/09/2008
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